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Apicoltura, ok alla mozione a sostegno del settore

La mozione presentata dalla Lega come a Livorno e Collesalvetti. A Rosignano chiesto anche un tavolo di concertazione dedicato

Foto di repertorio

Il Consiglio comunale di Rosignano Marittimo ha approvato la mozione presentata dal consigliere della Lega Roberto Biasci in merito al sostegno, all'incentivazione e alla promozione dell'apicoltura nel Comune di Rosignano Marittimo. 

"L’incidenza e gli effetti della stagione climatica, unitamente all’inquinamento ambientale particolarmente forte nel territorio, sono tra i fattori determinati di una situazione particolarmente grave per un insetto che ha un valore inestimabile per l’ambiente, il comparto agricolo e l’esistenza stessa dell’umanità", ha osservato il consigliere Biasci unitamente all'onorevole Manfredi Potenti, Laura Petraccia e Vito Capogna del dipartimento provinciale Agricoltura.

"Per quanto attiene all’aspetto meramente economico, i numeri legati all’apicoltura sono eloquenti. - hanno proseguito - La produzione di miele vale oltre un miliardo di euro a livello europeo: in Italia la produzione si aggira intorno ai centocinquanta milioni. Maggiore è il valore indiretto determinato dall’attività delle api e degli apicoltori: si quantifica infatti in due miliardi di euro il beneficio prodotto all’agricoltura dall’impollinazione delle piante. Studi sul settore stimano che circa il settanta per cento delle colture alimentari siano impollinate dalle api, che grazie a questa loro azione sarebbero pertanto dirette responsabili della quasi totalità della nutrizione nel 70%".

La mozione presentata segue l'esempio di altri Comuni della provincia di Livorno. A livello territoriale hanno aderito i Comuni di Collesalvetti, Livorno e adesso Rosignano Marittimo. Qui, la mozione è stata approvata con un emendamento del Pd che prevede l'istituzione di un tavolo di concertazione aperto alle associazioni dedicate.

"Il Dipartimento sta moltiplicando iniziative e campagne di sensibilizzazione, con lo sviluppo di apposite legislazioni a livello governativo e l’incremento di iniziative di informazione e partecipazione attiva. - hanno commentato - È oramai ineludibile che società, categorie economiche e governi nazionali inizino a lavorare a nuovi modelli di agricoltura sostenibile ed ecologica".