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Scapigliato, anche i comunisti dicono no

Il Pci reclamerà in sede regionale una gestione più democratica del nodo rifiuti. "Si fermi il progetto avendo la saggezza del limite"

La discarica di Scapigliato (Foto fb di Comitato Ambiente Colline Pisane)

Il possibile ampliamento della discarica di Scapigliato solleva anche l'opposizione del Partito Comunista Italiano. "Il Progetto Futuro presentato dalla Società Rea - scrivono in un comunicato - amplierebbe l’attuale sito di decine di ettari per smatire ulteriori 5.030.000 metri cubi di rifiuti fino al 2031. Tutto questo, su un’area da decenni già sottoposta ad una fortissima pressione ambientale e territoriale che al contrario, ha bisogno di essere decongestionata, bonificata, governata seriamente sul terreno del recupero e del riequilibrio naturale e ambientale".

Il Pci si dice contrario perché "Tale scelta che impatta con l’intera Toscana (Scapigliato è già la più grande discarica regionale), rimanda ad una visione sbagliata del governo di un problema che per noi comunisti è strettamente connesso all’idea stessa di democrazia e al rapporto che si vuole mantenere con le popolazioni".

"La discarica è esaurita e non vi debbono essere ampliamenti - ribadisce il Pci - E’ il progetto in sé e ciò che prevede che oggi non è accoglibile, poiché questo territorio non può tollerare altri pesi. Semplicemente esso ha già dato. Non è il “manuale di viaggio”, ma la direzione che si indica che è sbagliata. Non comprenderlo è grave".

Il Pci informa che reclamerà in sede regionale "una gestione più democratica del nodo rifiuti, che oggi insiste con effetti potenzialmente dannosi o critici eguali, su più comunità che però hanno ruoli e capacità nettamente diseguali di controllo e di intervento".

"Si fermi il progetto - concludono - avendo la saggezza del limite e il coraggio di guardare oltre. Il Pci si batterà perché la Regione Toscana convochi e ascolti le comunità, le forze politiche, i soggetti interessati".