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Rosignano, giù 37 platani in via Carducci

Secondo le analisi dei tecnici del servizio fitosanitario le piante devono essere abbattute perché affetti dal cosiddetto "cancro colorato"

Sono 37 i platani di via Carducci a Rosignano Solvay che il Comune si trova costretto ad abbattere. Le piante, secondo le analisi dei tecnici del servizio fitosanitario, sono affette dal cosiddetto cancro colorato del platano.

I primi alberi della zona colpiti da questa malattia furono individuati in via Carducci oltre 25 anni fa e nel tempo è stato attuato un periodico abbattimento degli esemplari malati, così come imposto dalla legge. In seguito a un recente sopralluogo del servizio fitosanitario regionale, è stato ordinato al Comune l’abbattimento degli ultimi platani presenti affetti da cancro e l’eliminazione degli esemplari adiacenti, per evitare la diffusione della suddetta fitopatia, che è resistita fino ad oggi a qualsiasi trattamento fitosanitario tradizionale. Dopo i primi abbattimenti avvenuti nel 2000, sempre eseguiti nel rispetto delle norme fitosanitarie e di legge per evitare la diffusione della malattia, erano stati messi a dimora in altre postazioni giovani platani, ma anche alcuni di questi nuovi esemplari sono stati colpiti dal fungo e sono seccati. Infatti la malattia si diffonde prevalentemente attraverso gli apparati radicali che vengono in contatto durante l’accrescimento degli alberi.

I platani da abbattere individuati dai tecnici del servizio fitosanitario sono 37 e dopo il loro abbattimento dovranno essere effettuati altri interventi per scongiurare la diffusione della malattia, come la cippatura delle ceppaie e l’eventuale disinfestazione del terreno, per eliminare gli organi riproduttivi del fungo causa del cancro colorato.

Martedì 5 aprile alle 17,30 nella saletta polivalente del centro culturale Le Creste si terrà una conferenza pubblica per illustrare le ragioni e le modalità dell’abbattimento dei platani a Rosignano Solvay. Saranno presenti l’assessore alle manutenzioni e decoro urbano Piero Nocchi, un responsabile di Rea Verde e l’agronomo Stefano Pace.