Attualità

Rimossi i relitti nascosti fra le dune

Il Comune ha tolto con l'escavatore i resti di due imbarcazioniche affioravano dalla sabbia. Individuati anche paletti di ferro e un vecchio ormeggio

La mattina di martedì 4 aprile i tecnici del servizio manutenzioni del Comune di Rosignano Marittimo hanno provveduto a rimuovere i due relitti di natanti che nelle scorse settimane sono affiorati tra le dune e sulla battigia della spiaggia della Bucaccia a Vada, e sono stati segnalati dai cittadini all’Amministrazione.

Alle operazioni hanno partecipato il coordinatore dell’Unità organizzativa manutenzioni e i tecnici dell’Unità organizzativa “ambiente”, il comandante e gli ufficiali della capitaneria di Vada. L'addetto del servizio manutenzioni ha lavorato alcune ore con lo scavatore, rimuovendo la parte posteriore di un natante (il sedile imbottito, lunga circa 1 metro) interrata nella duna, e il relitto di un’imbarcazione in vetroresina immerso totalmente nella riva.

Quest’operazione ha richiesto oltre un’ora e molta cura poiché il materiale dello scafo, molto datato, si sgretolava al contatto con i mezzi meccanici. Sono inoltre stati rimossi i numerosi paletti di ferro arrugginiti emersi dalla battigia, che decine di anni fa fungevano da ormeggi per le barche, 3 pali di legno massiccio, probabilmente residui di una vecchia palafitta, e un corpo morto in cemento con golfari e catene, che presumibilmente in passato serviva da ormeggio.

Alla fine delle operazioni i materiali raccolti sono stati deposti nell'area di sosta adibita, dove era presente il coordinatore di Rea Spa. In tarda mattinata il materiale è stato prelevato da Rea che lo ha avviato allo smaltimento.

“Siamo intervenuti in modo risolutivo dopo alcune segnalazioni dei cittadini e della stampa locale – afferma l’assessore all’ambiente Daniele Donati – nell’occasione abbiamo potuto verificare alcuni aspetti dei relitti e dei materiali che potevano destare allarme per la sicurezza dei cittadini o per la salvaguardia dell’ambiente. In particolare la parte posteriore del natante incastrata nella duna è stata estratta con facilità e la piccola cavità in cui era alloggiata non metteva a rischio la struttura della duna stessa, che comunque è stata compensata con materiale naturale, sabbia e poseidonia".

"Inoltre tutti i materiali di risulta sono frutto di un’attività antropica che risale a circa 50 anni fa e non sono rifiuti abbandonati di recente. Quindi l’intervento più urgente sotto il profilo della sicurezza per cittadini e turisti è stato quello dei paletti arrugginiti, già programmato dal nostro servizio manutenzioni e che è stato effettuato in quest’occasione”.