Attualità

La Festa della Toscana è memoria

​L’iniziativa ha visto protagonisti due sopravvissuti ai campi di sterminio: Kitty Braun Falaschi, ebrea istriana e il concittadino Mauro Betti

Kitty Braun e Mauro Betti

La Festa della Toscana come occasione per un viaggio nella memoria. Il Comune di Cecina in collaborazione con le associazioni Un ponte per Anne Frank, PAKA e Deina, ha organizzato un incontro tra studenti delle scuole superiori del territorio e Kitty Braun Falaschi sopravvissuta al campo di concentramento di Bergen-Belsen.

All'iniziativa hanno partecipato: Mauro Betti ex deportato nei campi di lavoro nazisti, anch'egli testimone degli orrori dei lager perché rifiutatosi di aderire alla Repubblica di Salò; Federica Pannocchia in rappresentanza dell'associazione Un ponte per Anne Frank, Anna Betti e Cristina Rezzi per l'associazione Paka che si occupa dei bambini di Chernobyl e la rappresentante dell’associazione Saharawi di Livorno. Nella prima parte della mattinata si è svolta anche una performance musicale delle cantanti Giorgia e Rebecca Toschi.

“Come ogni anno la Festa della Toscana – ha spiegato il presidente del Consiglio Comunale Luigi Valori, è l’occasione per ricordare la riforma illuminata del Granduca di Toscana Pietro Leopoldo che già nel 1786 abolì la pena di morte e la tortura. Un esempio straordinario di civiltà che attraverso la memoria passata ci aiuta a riconfermare con forza l'impegno per la promozione dei diritti umani e la necessità di lavorare per la pace e la giustizia”.

Davanti ad una platea di studenti dell’ Istituto E. Mattei di Rosignano e dell’I.S.I.S.S. Polo-Cattaneo di Cecina, la professoressa Kitty Braun Falaschi ha raccontato la sua vicenda, una storia commovente di dolore ma anche di speranza e di rinascita. La signora Braun ha infatti vissuto bambina l’esperienza dell’esodo dai territori istriani e la prigionia nel campo di Bergen Belsen con la mamma e il fratellino che purtroppo lì deceduto. “Essere sopravvissuta a tutto ciò mi impone di raccontarlo anche per chi non c’è più – ha detto la signora Braun. Durante l’incontro alcuni studenti hanno raccontato ai loro compagni le emozioni provate nel corso del viaggio della memoria con destinazione il campo di concentramento di Auschwitz.