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Fondo Solidarietà, il Comune fa ricorso al Tar

Secondo il decreto ministeriale l'amministrazione dovrebbe versare allo Stato quasi sei milioni di euro. La giunta ricorre al tribunale

Il Comune ha predisposto il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio per l’annullamento del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 25 maggio 2017 con cui viene definito il riparto del Fondo di Solidarietà Comunale per l’anno 2018. Lo ha deciso la giunta comunale disponendo l’affidamento di un incarico legale per la proposizione del ricorso, anche a seguito dei ricorsi attivati da vari comuni al Tar del Lazio per l’annullamento del decreto ministeriale. 

Il Comune, in base alle previsioni del decreto del 7 marzo 2018 che definisce le quote per l’anno in corso, dovrà versare allo Stato 5.916.273, 40 euro, derivanti per la maggior parte dal gettito dell’Imposta Municipale Unica (3.042.320, 85 euro) e da ulteriori somme che vengono trattenute dall'Agenzia delle Entrate, pari a 2.873.952, 55 euro. 

“L’importo versato al Fondo di Solidarietà Comunale, circa 6 mln di euro, è sottratto al territorio per favorire altri comuni italiani, non solo geograficamente ed economicamente svantaggiati ma anche città capoluogo - ha affermato l’assessore al bilancio Daniele Donati – si tratta di una somma davvero ingente pagata dai nostri cittadini, che potrebbe andare a coprire servizi per la comunità. In pratica ci troviamo a pagare per esempio i costi per mettere in sicurezza le strade di altri comuni come Firenze, col rischio di avere fondi insufficienti per le nostre. A nostro avviso è illegittimo il metodo che, come nel caso dei costi standard, calcolati sui fabbisogni, non tiene conto dei Comuni con elevati flussi turistici come il nostro”.

Infatti il DPCM determina la quota che spetta ai comuni prendendo anche in considerazione in quota percentuale i fabbisogni standard, secondo una metodologia che tiene conto solo in minima parte delle caratteristiche dei comuni fortemente turistici, come quello di Rosignano, ove i costi non possono essere parametrati alla popolazione residente perché soggetti a flussi variabili.

Per questo l’amministrazione, pur avendo previsto nel bilancio di previsione 2018 minori possibilità di spesa per la somma di 5.916.273,40 euro, presenta ricorso al TAR competente. Il ricorso è stato già effettuato lo scorso anno per la ripartizione del FSC 2017, e la scelta è stata confermata per il FSC 2018, anche sulla scorta delle sentenze del TAR e del Consiglio di Stato in merito al fondo 2015, favorevoli ai comuni ricorrenti