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Quasi mille firme per il dissalatore

La petizione lanciata da Medicina Democratica chiede a Solvay un impianto dal quale ricavare acqua e sale dal mare per contrastare la siccità

Un dissalatore

La petizione popolare lanciata da Medicina Democratica sul dissalatore rimette al centro del dibattito quella che gli organizzatori della raccolta firma definiscono "la questione più importante in val di Cecina".

"In sintesi - spiegano da Medicina Democratica - c'è sempre meno acqua per la popolazione, anche a causa della minore piovosità, e tutti gli inquinanti si concentrano nell’acqua rimasta, dalla trielina al cromo, dall’arsenico ai nitrati".

Per Md la soluzione non passa da mezze misure (pozzi alla Steccaia e i 4,6 milioni di Solvay), ma dallo sganciamento di Solvay dallo sfruttamento minerario in Val di Cecina: "E' assurdo - scrivono da Medicina Democratica - concedere a Solvay 65 pozzi di acqua dolce, più i nuovi 6 previsti nel progetto approvato di recente, per estrarre sale a Saline".

"Solvay faccia un dissalatore di acqua di mare a Rosignano  - prosegue Md - da cui ricavi acqua e sale dal mare, liberando la Val di Cecina e tutti i pozzi per la popolazione, utilizzando i 55 milioni di euro ottenuti il 1 dicembre dal Governo".

Intorno a questa rivendicazione Md ha rilanciato la raccolta di firme tra la popolazione di tutta la valle: "La petizione è stata sottoscritta anche dal professor Bruno Cheli dell’Università di Pisa e dal cardiologo Claudio Marabotti - informano da Md - Il dissalatore ad energia rinnovabile sarebbe anche un ottimo volano per la ripresa dell’occupazione nel polo industriale e darebbe prospettive più solide ai lavoratori".

Ai banchetti allestiti, si potrà firmare anche contro l'ampliamento della discarica di rifiuti tossici di Bulera: "Un'altra pesantissima minaccia all'acqua della Val di Cecina" concludono da Medicina Democratica.