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Pronto soccorso: la Usl risponde

Dopo la denuncia dei familiari di un'anziana rimasta 2 giorni su una barella, l'azienda replica: "garantito un trattamento sanitario adeguato"

La notizia riportata dalla stampa era quella di una donna di 84 anni rimasta per 48 ore sulla barella del pronto soccorso dell'ospedale di Cecina. Sul lettino con una flebo da lunedì 23 sera a mercoledì 25, prima di essere ricoverata.

E' l'azienda Usl 6 a rispondere in una nota: riguardo "alla signora V.M., l’Azienda USL 6 tiene a precisare che pur comprendendo la percezione del servizio dovuta all’attesa, assicura di aver garantito una risposta sanitaria adeguata alla richiesta".

"Dalla ricostruzione del caso - spiegano dalla Usl - è emerso che la signora si è presentata con proposta di ricovero del medico curante per ipopotassemia (mancanza di potassio) legata a vomito sporadico e diarrea persistente". L'anziana, secondo quanto riferito dal'azienda, "è stata classificata come codice verde alle 20,25 di lunedì 23 febbraio; da quel momento fino al completamento della procedura di ricovero, avvenuta mercoledì mattina, è stata tenuta sotto osservazione da parte del personale medico e infermieristico in servizio al Pronto Soccorso".

"La signora è stata trattata con flebo di potassio e sottoposta a controlli medici periodici - aggiungono - le è stata somministrata dieta liquida il martedì (acqua, thè, biscotti) come ritenuto opportuno in base alla condizioni presentate, mentre il mercoledì è stata offerta dieta 'a vassoio' come per gli altri utenti". Oltre all'assenza di cibo il nipote della paziente aveva anche riferito di aver dovuto portare un plaid perchè la donna aveva freddo. "Non risultano richieste inevase di coperte da parte della signora - replicano dalla Usl 6 - che è rimasta, per tutto il tempo, autonoma nei movimenti".

"L’Azienda USL 6 - conclude la nota - resta, ad ogni modo, a disposizione per ogni eventuale ulteriore chiarimento in merito al trattamento sanitario offerto".