Artigianato a picco e più imprese straniere

Costruzioni e manifattura tra i settori che più accusano la crisi. Aumentano le imprese in rosa e straniere, ma diminuiscono quelle giovanili

Continua la flessione delle imprese artigiane. Secondo i dati diffusi dalla Camera di commercio della Maremma e del Tirreno, nel livornese gli effetti della crisi iniziata nel 2011 continuano a farsi sentire, tanto che il 2016 si è chiuso con uno -0,8 per cento. Ad accusare maggiormente della flessione sono il settore delle costruzioni  (-2,2) e il manifatturiero (-0,7).  

In provincia di Livorno gli effetti della crisi si sono palesati nel settore dal 2011 (-0,5 per cento), anno a partire dal quale l’emorragia imprenditoriale è continuata senza sosta. Un periodo di contrazione imprenditoriale che dura ormai da 6 anni con il 2016 che si chiude con una variazione pari a -0,8.

Il tasso di crescita nel campo nell'artigianato ha il segno meno (-0,8) ed è nettamente inferiore rispetto a quello imprenditoriale complessivo che si assesta sul +0,7. 

Approfondendo l’analisi per Sistemi Economi Locali, Livorno registra  una variazione positiva solo in Val di Cornia, dove la numerosità delle imprese artigiane cresce grazie alla performance del comune di Campiglia Marittima.

Al termine dell’anno 2016 le imprese femminili artigiane a Livorno erano 1.315, con una incidenza sull’universo imprenditoriale femminile pari al 15,8 per cento. 

Le imprese giovanili artigiane sono 690 e rappresentano il 23,6 per cento delle imprese giovanili livornesi, ma rispetto al 2015 l’andamento è diffusamente negativo: Italia -8 per cento Toscana -6,5,  e Livorno -4,8.

Alla stessa data le imprese straniere artigiane risultavano 773, ovvero il 22 per cento del totale di quelle livornesi. In un anno le imprese straniere artigiane sono cresciute dell’1,3 per cento, variazione in linea con la media regionale e nazionale.