“Il progetto Woman Equity si presenta come una grande opportunità per inserire le donne nel mercato del lavoro”. Così Monica Di Simo, rappresentante di Cia e dell’associazione Donne in campo sul progetto che in questi giorni ha eletto Guardistallo comune capofila d’Italia, avendo ospitato all’interno del teatro Marchinneschi un evento a cui hanno presenziato i rappresentanti di altri sei comuni europei (Spagna, Portogallo, Grecia, Romania, Slovenia e Belgio) risultati vincitori, insieme al paese immerso nella Maremma Pisana, di un bando europeo del valore complessivo di 137mila euro.
Scopo del progetto è intervenire a favore della parità di genere, in primis nel mondo lavorativo.
“Donne in Campo - ha spiegato Di Simo - è un’associazione di donne e imprenditrici agricole promossa dalla Cia-Agricoltori Italiani costituitasi in Toscana nel 2001 il cui fine è quello di creare e sostenere reti di donne dell’agricoltura e valorizzarne il lavoro. La nostra presenza è stata pertanto calzante visto che il progetto vuole capire quali sono gli aspetti su cui la Comunità Europea dovrebbe puntare per migliorare l’inserimento lavorativo femminile”.
In Italia il 30,1% dei capoazienda è donna, in Toscana il 34,9% mentre la gestione rosa degli agriturismi in tutto il Paese è pari al 35% arrivando a toccare il 42,1% nella nostra Regione, che pertanto si conferma particolarmente virtuosa in tal senso. Ciononostante, ci sono sempre da fare passi avanti.
“Si sono confrontati i delegati di sette paesi europei - ha aggiunto Sandro Ceccarelli, sindaco Guardistallo - su quelle che possono essere le nuove politiche destinate alle donne per la parità di genere nel mondo occupazionale. In primis, occorre stabilizzare i posti di lavoro e incoraggiare le assunzioni, gli assegni familiari non devono essere tassati e se un’amministrazione- chiosa- dimostra di avere un buon bilancio deve essergli permesso di fare bandi ed assunzioni, cosa che il patto di stabilità non consente”.