Politica

Il rigassificatore di Rosignano va in archivio

Sembra andare verso l'archiviazione il progetto per realizzare un rigassificatore a mare nella zona di Rosignano, voto decisivo in Regione

Il rigassificatore di Panigaglia, vicino a La Spezia

Hanno espresso "Soddisfazione per l’esito positivo della mozione" i consiglieri regionali Tommaso Fattori e Paolo Sarti sul progetto rigassificatore Rosignano. Approdata in commissione Ambiente, la mozione ha avuto infatti unanime voto positivo, dopo alcune modifiche al testo proposte dalla maggioranza. 

La mozione, nell’evidenziare le numerose criticità del progetto, chiede alla Giunta regionale di archiviare l’opera, vista anche la diffusa contrarietà espressa dal territorio e dalle istituzioni interessate.

Tommaso Fattori, capogruppo di Sì Toscana a Sinistra e membro della commissione ambiente, ha dichiarato: “Serviva chiarezza per fare insieme un passo avanti e superare definitivamente un progetto inutile, pericoloso, dal forte impatto ambientale. 

Anche l’ultima variante del progetto, quella del 2015, oltre a non contenere un piano per l’occupazione, aggiunge criticità a quelle già esistenti nelle precedenti ipotesi. 

Penso al Terminale collocato in una zona densamente abitata che vede già la presenza di altri impianti pericolosi e al pontile di due chilometri che produrrà impatto visivo, grosse limitazioni alla circolazione d’imbarcazioni, rimescolamento dei fondali inquinati da mercurio e fanghi industriali Solvay, rumore e presenza di grosse navi metaniere. 

Tutto di fronte all’abitato di Vada e alla località Spiagge Bianche. Un nuovo rigassificatore è peraltro assolutamente incompatibile con gli strumenti di programmazione e gestione del territorio vigenti: lo stesso Piano Integrato Energetico Regionale prevede il limite di un solo rigassificatore in Toscana, un limite che evidentemente è già stato raggiunto”.

“La costa ha bisogno di uno sviluppo equilibrato. Ha bisogno sia del consolidamento dell’insediamento produttivo di Rosignano con investimenti in grado di creare nuovi posti di lavoro e ridurre l’impatto ambientale, sia di tutelare l’ambiente, di sviluppare il turismo, la nautica da diporto e le altre attività economiche e sociali. 

Non ha certo bisogno di un altro rigassificatore, oltretutto in una zona urbanizzata e popolata, caratterizzata dalla presenza d’importanti infrastrutture e interessata da rilevanti flussi turistici. Consideriamo anche che nel frattempo, nel vicino impianto OLT di Livorno, è stato attivato il servizio integrato di stoccaggio e rigassificazione e sta riprendendo piede il progetto Galsi, il gasdotto Algeria-Sardegna-Italia”.