"Abbiamo ricevuto dai nostri parlamentari i dati dell’ottavo rapporto Gimbe sul Sistema Sanitario Nazionale: i numeri parlano chiaro, da qui al 2018 mancheranno 13 miliardi e a causa dei tagli dello Stato le Regioni saranno costrette a ridurre i servizi. Per la Toscana, in particolare, l’allarme è sui medici di famiglia: la nostra Regione è fatta di tanti piccoli borghi e paesini che sono bellissimi ma che non sono attrattivi per i medici di medicina generale. Ma la situazione che vivono gli elbani è ancora più grave: qui non ci sono solo le difficoltà a trovare i medici di famiglia, ma è l’assistenza sanitaria in generale che non riesce ad essere garantita come agli altri toscani. Non racconto nulla di nuovo ai cittadini, che per poter accedere a visite specialistiche o servizi sanitari specifici sono costretti a pagarsi la benzina, il traghetto e, spesso, l’albergo, pagando il doppio di un fiorentino o di un pisano, che hanno ospedali di altissimo livello a due passi da casa".
Parole di Irene Galletti coordinatrice regionale del Movimento 5 Stelle inserendosi nel dibattito in vista delle elezione regionali del prossimo weekend.
"È un problema che non possiamo più ignorare: - ha proseguito - le zone periferiche della Toscana hanno bisogno di attenzione politica e risposte concrete. Il rapporto Gimbe ci indica la carenza dei medici di famiglia come il problema più urgente e appena saremo in Regione partiremo da qui: la medicina generale deve essere integrata nella medicina territoriale. La Regione deve investire nelle Case della Salute che vanno terminate, laddove i lavori messi in campo grazie al Pnrr non sono stati ancora ultimati, e ripopolate, laddove sono state costruite ma sono ancora vuote per mancanza di personale. Lo Stato deve assumere nuovi medici. E la Scuola di Specializzazione deve essere aperta anche a chi ancora non esercita per permettere di ampliare più velocemente la platea dei medici di famiglia: saranno poi gli stessi medici a decidere, una volta terminata la specializzazione, se rimanere nel vecchio sistema a partita iva o farsi assumere in una Casa della Salute".
"Le soluzioni spendibili sono diverse e possono essere messe in atto solo con il dialogo fra le istituzioni. Quello che è chiaro è che non possiamo più aspettare: la Toscana invecchia e la mancanza dei medici di famiglia diventerà un problema sempre più importante, anche perché sono proprio gli anziani ad avere più bisogno di essere seguiti per le patologie croniche e sono soprattutto loro che abitano i paesi delle zone periferiche, che sono vaste ma con una bassa densità di popolazione. Scommettendo sulla sanità territoriale e sulle Case della Salute garantiremo ai toscani presidi sanitari di qualità, sul territorio e attrezzati per offrire risposte tempestive e, contestualmente, potremo alleggerire la pressione sui Pronto Soccorso".