Attualità

Dieci posti sperimentali nella Rsa

La Regione ha approvato il progetto della 'Fattoria di Castello' di Castelnuovo della Misericordia: bassa intensità assistenziale per anziani

E' stata approvata nell'ultima seduta della giunta regionale una delibera presentata dalla vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi che stabilisce l'attivazione dei primi progetti sperimentali di moduli a 'bassa intensità assistenziale' presso Rsa e strutture miste per anziani non autosufficienti. Progetti presentati da vari soggetti in seguito all'avviso pubblico emanato lo scorso luglio: complessivamente, a livello regionale, la sperimentazione riguarderà 23 progetti per 228 posti letto, compresi i 10 presso la Rsa Fattoria di Castello che ha sede a Castelnuovo della Misericordia, frazione del Comune di Rosignano Marittimo.

La Società della Salute Bassa Val di Cecina aveva presentato in Regione il progetto per la Fattoria Il Castello e saranno dieci i nuovi posti letto sperimentali attivati. Quello della Sds  è tra i primi 5 progetti a partire entro la fine di gennaio. Successivamente, si prevede entro il mese di febbraio, ne verranno attivati altri 18 con ulteriori 178 posti letto. La differente fase di attuazione deriva dal fatto che, mentre per i primi 5 progetti l'apposita commissione di valutazione ha verificato l'esistenza di tutte le prescrizioni necessarie, per gli altri 18 ha stabilito la necessità di presentare, da parte dei soggetti proponenti, alcune integrazioni. 6 i progetti che non sono stati approvati.

La delibera ha inoltre approvato un set minimo di indicatori che serviranno a monitorare, in modo omogeneo, tutte le sperimentazioni che avranno la durata di un anno.

La vicepresidente Saccardi spiega in una nota che "i progetti in questione per ora riguardano gli anziani non autosufficienti, ma molte proposte arrivate riguardano sperimentazioni rivolte a persone con disabilità". "L'avviso prevedeva anche la presentazione di progetti rivolti ai minori, attraverso percorsi di accoglienza per ragazzi impossibilitati a vivere in contesto familiare, presso strutture idonee e con progetti educativi e di orientamento alla vita autonoma e di relazione – conclude Saccardi - il nostro scopo è introdurre in questi tre ambiti percorsi assistenziali capaci di dare una risposta flessibile, innovativa ed appropriata ai bisogni delle famiglie".