Cronaca

Si spacciano carabinieri e truffano due anziani

I fatti risalgono all'estate scorsa, gli portarono via 5mila euro. La polizia ha individuato e denunciato due uomini

Si sono finti carabinieri, hanno truffato una coppia di anziani facendogli credere che il figlio aveva avuto un incidente e si sono fatti consegnare 5mila euro. Questo il raggiro compiuto ad agosto scorso da due uomini, ora finiti in manette grazie alle indagini portate avanti dalla polizia del commissariato di Cecina.

Era l’8 agosto quando una signora di 80 anni venne contattata al telefono da un uomo che sosteneva di aver avuto un incidente stradale con il figlio e la invitava a contattare il 112. L’ anziana ,che non ha figli, suggerì sprovvedutamente che aveva solo nipoti e acconsentì a chiamare un numero di emergenza al quale rispose una donna che le comunicò di conoscere la vicenda e le disse che il nipote era stato arrestato con la moglie in caserma. A quel punto, il presunto carabiniere le richiese di pagare 5mila euro, anche sotto forma di gioielli. L'anziana richiese quindi di presentarsi direttamente in caserma per il pagamento, ma il presunto capitano le rispose che si sarebbe presentato un loro incaricato a domicilio. Alla porta dell'anziana si presentò difatti tale appuntato Luca Brillante, al quale la donna .

Quando poi l'anziana si è resa conto di essere stata raggirata, contattò il 113.

Dalle indagini della squadra di polizia giudiziaria del commissariato di Cecina, è risultato che un fatto analogo era avvenuto anche a San Gimignano, dove i carabinieri del luogo erano riusciti a identificare due uomini di origine campana.

Mostrate le foto dei truffatori agli anziani, i poliziotti non hanno avuto dubbi. I colpevoli, due uomini padre e figlio provenienti dal quartiere di Scampia, di 47 e 25 anni, sono stati denunciati per truffa e arrestati

In merito a casi del genere, in una nota stampa la polizia "rinnova la raccomandazione alle persone anziane di non cadere nella trappola dei finti incidenti e di non far entrare queste persone all'interno delle abitazioni e di mettersi in contatto con le forze dell'ordine utilizzando un apparecchio telefonico diverso dal telefono di casa dove magari ricevono la prima telefonata".