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Valli Etrusche in prima fila per la rete trapianti

Dagli ospedali di Cecina e Piombino due percorsi di donazione che hanno dato una nuova prospettiva di vita a tre pazienti

Foto di repertorio

Inizia positivamente il 2023 sul fronte donazione di organi, con la partecipazione attiva degli ospedali di Piombino e Cecina al percorso trapiantologico regionale.

La segnalazione, nei primi giorni dell’anno, di due potenziali donatori ha infatti permesso un trapianto di organi a tre giovani pazienti che erano in lista d’attesa proprio per una grave insufficienza d’organo. L’impegno professionale del personale sanitario medico, infermieristico e tecnico degli ospedali di Cecina e Piombino ha così potuto restituire una nuova e importante prospettiva di vita a tre persone con un’età media di poco superiore ai 50 anni.

Il percorso sanitario è iniziato con la tempestiva identificazione, da parte del personale delle strutture di Terapia intensiva, dirette da Michele Casalis e Carlo Amadori, di due pazienti potenziali donatori per i quali non c’era più purtroppo alcuna prospettiva terapeutica. I professionisti dei coordinamenti locali ospedalieri, diretti da Valentino Filippi e Virginia Donati, hanno quindi avviato il complesso percorso di valutazione di idoneità in sinergia con il Centro regionale di riferimento, che si è concluso con il prelievo degli organi.

Questi due eventi hanno evidenziato come sia fondamentale lavorare in rete. Per questa specifica situazione il coordinatore Area vasta nord ovest per l’OTT Paolo Lopane ha ringraziato per l’impegno profuso, la direzione di presidio Cecina-Piombino, il dipartimento delle professioni tecniche, i medici neurologi Elisabetta Bollani, Stefania Belloli e Letizia Tirelli, i tecnici di neurofisiopatologia e in particolare Sara Soffredini, insieme a tutto il personale infermieristico di Anestesia e rianimazione e sala operatoria.

La direzione - ha affermato il direttore sanitario aziendale Giacomo Corsini - considera strategico l’obiettivo della donazione a scopo di trapianto, per il valore etico e professionale che questo complesso percorso assistenziale riveste. Un pensiero particolarmente sentito va alle famiglie dei donatori, nella speranza che questa staffetta di vita possa alleviare il dolore per la scomparsa dei loro cari”.