Attualità

L'uso consapevole del denaro

Questo è il titolo progetto proposto da Libera, Presidio "Rossella Casini" di Castagneto C./San Vincenzo, al quale ha aderito l'Istituto Cattaneo

Lunedi prossimo, 15 maggio, alle ore 10, al Palazzetto dei Congressi di Cecina, studenti e docenti di queste classi presenteranno pubblicamente risultati raggiunti.

Ne discutteranno con loro il giornalista Daniele Poto, autore del dossier di LIBERA "Azzardopoli" e don Andrea Bigalli, referente regionale di Libera Toscana.
Poto è un giornalista d'inchiesta, che da anni collabora con l'associazione di don Ciotti e segue con grande attenzione i drammatici effetti che si sono innescati con la legalizzazione del'azzardo in Italia, slot machine, VLT, gratta e vinci, scommesse di tutti i tipi: dagli effetti sulle persone, al ruolo giocato dalle mafie.

I docenti Brunetti, Barbagallo, Giardi e Di Pietro hanno lavorato con i loro alunni su un progetto che si è sviluppato con diversi incontri durante i quali i volontari di Libera, esperti del SERT, testimoni diretti della dipendenza patologica da "azzardo", hanno fornito informazioni, analisi e racconti sul fenomeno del "gioco" d'azzardo legalizzato, sui sui effetti patologici fino alla dipendenza, sul ruolo che le mafie svolgono in questo giro economico.
Dopo gli incontri gli studenti hanno elaborato un questionario che è stato distribuito tra i ragazzi della scuola, le cui risposte saranno raccontate e analizzate lunedi mattina.
All'incontro interverranno anche altre classi del Cattaneo,

All'inizio della mattinata, ionoltre, sarà proiettato un video prodotto dagli studenti dell'Istituto che quest'anno hanno fatto la loro gita scolastica in provincia di Caserta nelle "Terre di don Peppe Diana", il sacerdote assassinato dalla camorra il 19 marzo del 1994. La gita, suggerita dal Presidio di Libera e coordinata dalla coop Visiterre del consorzio locale Rete dell'Economia Sociale, si è svolta nei luoghi dell'impegno anticamorra delle tante persone che hanno raccolto il testimone lasciato da don Diana e che oggi gestiscono spazi, strutture, imprese confiscate alla criminalità organizzata.