Attualità

"Evitiamo lo sfratto ad Arnaboldi"

Il sindaco Lippi ha scritto ai rappresentanti istituzionali e all'Anas per il caso del pensionato espropriato e ora sotto sfratto

Il sindaco di Cecina Samuele Lippi

La vicenda di Franco Arnaboldi, il pensionato che rischia di perdere la casa dopo una lunga battaglia legale, peraltro vinta e il cui caso è stato affrontato anche dalla trasmissione televisiva Le Iene, è al centro di una lettera che il sindaco Lippi ha scritto a prefetto, questore, presidente del consiglio, ministri e Anas.

Ecco il testo, dove si ripercorre la vicenda:

"Scrivo a tutti i soggetti in indirizzo per portare alla Vs. attenzione la storia di Franco Arnaboldi, cittadino cecinese, che nei prossimi giorni – il termine ultimo è il 07/05/2019 - dovrà lasciare la propria abitazione a seguito dell’esecuzione di un ordine di sfratto.

L’esecuzione dello sfratto non è altro che l’ultimo atto di una vicenda giudiziaria che lo ha visto protagonista per molti anni, fino a divenire “vittima” di quella stessa giustizia a cui si era rivolto per essere difeso e tutelato.

Franco Arnaboldi aveva scelto la nostra Cecina per vivere e lavorare, voleva dedicarsi all’agricoltura, voleva far crescere l’azienda che aveva acquistato con i sacrifici di una vita. Da un giorno all’altro, però, si è visto portare via tutto ciò che aveva. Per consentire la costruzione del nuovo tracciato della “superstrada”, Anas – più precisamente la società esecutrice dei lavori per conto di Anas stessa – ha occupato parte dei terreni, tagliando di fatto in due la proprietà, con evidenti ripercussioni sulla produttività della stessa.

Il sig. Arnaboldi non ha subito passivamente, ha cercato di opporsi a quello che riteneva un sopruso. Ha impugnato l’espropriazione, rivelatasi oltretutto illegittima in quanto mancava il decreto di esproprio. Ha presentato ricorso al progetto. Ed ha sempre vinto, in ogni grado di giudizio, tanto che gli è stato riconosciuto in via definitiva un diritto al risarcimento di circa 500.000 euro oltre interessi, che la società che operava per Conto di Anas avrebbe dovuto corrispondergli.

Tuttavia i costi sostenuti per veder riconosciuta la legittimità delle sue ragioni, sono stati troppo alti, al punto di perdere tutto, anche la casa in cui vive, a causa dell’esecuzione della procedura avviata perché non aveva pagato le spese di giustizia.

L’ultimo servizio giornalistico realizzato per la trasmissione “Le Iene” ha mostrato un uomo distrutto nell’animo, che non vede un futuro, che non crede più nella forza delle istituzioni e che, a denti stretti, medita di farla finita.

Come Sindaco del Comune di Cecina, Vi chiedo di valutare la possibilità di intraprendere ogni iniziativa utile per dare nuova speranza e fiducia nelle istituzioni al sig. Arnaboldi, consentendogli al momento, laddove possibile, di rimanere nella propria abitazione, salvo poi individuare una diversa soluzione alloggiativa per dar corso all’esecuzione dell’ordine di sfratto.

Da parte nostra, nel caso non fosse in alcun modo possibile il permanere nell’abitazione, ci attiveremo per aiutare il sig. Arnaboldi a ricercare una soluzione alternativa.

In ogni caso la cosa prioritaria è che il sig. Arnaboldi riceva il prima possibile il risarcimento che gli è dovuto, a cui ha diritto e che aspetta da troppo tempo. Nel mese di marzo, nella vicenda, si è aggiunta anche una sentenza della Corte di Giustizia Europea che ha dato nuovamente ragione al Sig. Arnaboldi e che ha condannato direttamente l’Italia a risarcirlo.

Chiedo pertanto al sig. Prefetto ed al Questore, previa la temporanea sospensione dell’esecuzione, un incontro, in cui poter valutare ogni utile iniziativa, nonché ai competenti Ministeri ed Anas di attivarsi affinché sia corrisposto in tempi rapidi il risarcimento dovuto"