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Ecco le risorse per il riciclo delle batterie

Il progetto PRISMA per il riciclo delle batterie ha ottenuto il finanziamento del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica

Il progetto PRISMA – Processo Innovativo per il recupero di materie prime critiche da batterie litio-ferro-fosfato è stato ammesso e cofinanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) nell’ambito del bando nazionale dedicato a ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica per l’intera catena del valore delle Materie Prime Critiche e Strategiche.

L’iniziativa, del valore complessivo di 1,6 milioni di euro e con un contributo ministeriale di 945 mila euro, nasce dalla collaborazione tra il Consorzio Polo Tecnologico Magona, punto di riferimento per la ricerca applicata e l’innovazione industriale, e Safimet S.p.A., azienda toscana leader nel recupero e nella raffinazione di metalli preziosi da rifiuti industriali.

Il progetto avrà una durata di 21 mesi e punta a sviluppare un nuovo processo industriale per il riciclo delle batterie al litio-ferro-fosfato (LFP), una tipologia sempre più diffusa nella mobilità elettrica e nell’accumulo energetico. L’obiettivo è quello di passare da una fase sperimentale a una tecnologia pronta per l’applicazione su scala industriale, con un impianto pilota che sarà installato presso la sede di Safimet.

Come spiegato in una nota, i risultati attesi sono ambiziosi: recuperare oltre l’80% del litio, più del 95% di rame e alluminio e raggiungere un riciclo complessivo superiore al 70% della massa delle batterie, con un’elevata purezza dei materiali separati. Numeri che, se confermati, permetterebbero all’Italia di posizionarsi all’avanguardia in un settore strategico per la transizione energetica e per la riduzione della dipendenza dall’estero.

La novità del progetto sta anche nella scelta di utilizzare tecnologie già disponibili sul mercato, in grado di rendere il modello rapidamente industrializzabile, scalabile e replicabile in altri contesti produttivi in Italia.