Cronaca

Due forestali chiedono l'assunzione dei parenti

Nei guai due forestali in servizio a Cecina che hanno cercato di ricattare i titolari di alcuni campeggi in cambio di un ammorbidimento nei controlli

I carabinieri del reparto operativo di Livorno hanno eseguito due misure cautelari, emesse dal gip del tribunale labronico, nei confronti di altrettanti appartenenti al corpo forestale dello Stato per reati che vanno dal concorso nel reato di induzione indebita alla truffa aggravata.

A finire nei guai un ispettore 54enne ed un sovrintendente 53enne, entrambi in servizio al nucleo operativo speciale del comando di Cecina. Nei confronti del primo sono scattate le manette ed ora si trova agli arresti domiciliari, mentre il secondo e’ stato sottoposto alla misura cautelare interdittiva della sospensione dal pubblico ufficio, per la durata di 6 mesi.

Le indagini condotte dai carabinieri di Livorno sono partite pochi mesi fa ed hanno permesso di portare alla luce il tentativo, da parte dei due forestali, di costringere i titolari di due campeggi di Rosignano Marittimo e Bibbona, ad assumere alcuni loro parenti. 

Secondo quanto verificato dai militari, infatti, in più di un’occasione i due forestali a seguito di controlli effettuati all’interno dei due camping, nel corso dei quali gli stessi accertavano alcune irregolarità, avrebbero tentato di costringere i rispettivi responsabili delle strutture ricettive ad assumere i propri familiari per la stagione estiva, specificando che, in caso di assunzione, si sarebbe potuta trovare una soluzione chiudendo un occhio.

Il tentativo non è andato a buon fine proprio per le resistenze dei titolari dei campeggi che, anzi, hanno dato il via all'indagine. L’ispettore coinvolto nella vicenda, inoltre, è finito nei guai anche per il reato di truffa aggravata. L'uomo, infatti, avrebbe alterato il brogliaccio di servizio attestando il falso, ovvero segnando la presenza in servizio nonostante, in realtà, si trovasse a riposo.