Lavoro

"Aumentano le attività svolte in modo abusivo"

Nelle case, a nero, tagli di capelli, unghie, depilazioni, imbianchini, muratori e non solo. La Cna lancia l'allarme e chiede maggiore vigilanza

“Sempre più imprenditori regolari si lamentano nelle nostre sedi di Cecina e Rosignano della presenza di persone che eludendo fisco, tributi e normative di sicurezza ed igiene effettuano nelle case prestazioni di servizi alla persona, lavori di manutenzione o ristrutturazione edile, elettrica o idraulica, pulizie e stiratura”. E’ l’allarme che Cna a lanciato a tutti gli enti preposti a vario titolo al controllo ed alla repressione di questi illeciti.

“E’ sbagliato e fuorviante – ha commentato il coordinatore di zona Paolo Garzelli - pensare che siano solo soggetti che lo fanno per fame: quasi sempre si tratta invece di persone che hanno scelto deliberatamente ed in modo molto organizzato e continuativo di 'risparmiare' sui costi dovuti da chi fa impresa regolare. Con il calo del lavoro e dei fatturati dovuti alla pandemia ed ai conseguenti periodi di chiusura che si sono susseguiti, le imprese regolari sopportano ancora meno un fenomeno come quello dell’abusivismo che è sempre esistito ma che in questo momento toglie loro ancora più lavoro. La percezione che si ha è che ci siano ancora più persone dedite all’irregolarità". 

"La crisi c’è per tutti, a maggior ragione per chi ha costi fissi quotidiani dovuti per legge.  - ha aggiunto - Alla concorrenza sleale adesso però si aggiungono per i clienti anche tutti i rischi dovuti al non rispetto da parte degli abusivi, dei rigidi protocolli anti-covid cui si sono adeguate, a caro prezzo, le imprese regolari. Ci vengono segnalati in casa tagli e colorazioni di capelli, unghie, depilazioni, tutti servizi alla persona che hanno subito chiusure e pesanti restrizioni igienico sanitarie nelle attività; c’è poi tutta la parte legata all’edilizia ed agli impianti; ci sono le attività di pulizia delle case, i traslochi o la stiratura, quest’ultima talvolta anche proposta illecitamente da lavanderie self service insieme al ritiro e consegna degli indumenti, attività che sono riservate alle lavanderie artigianali". 

"Insomma – ha concluso Garzelli – diventa sempre più dura per gli artigiani andare avanti in questa crisi, anche per colpa dell’abusivismo: chiediamo quindi alle istituzioni maggiore vigilanza, perché gli abusivi diventano sempre più sfacciati offrendo i propri servizi via social e sulle pagine online dei mercatini e dei delivery”.