Cronaca

Acciuffati i saccheggiatori di automobili

I predoni delle auto in sosta sono stati identificati dai carabinieri della Radio Mobile. Nascondevano una refurtiva per un valore di circa 50mila euro

La merce rinvenuta

Carabinieri dell’Aliquota Radio Mobile della Compagnia di Cecina hanno voluto dare un forte segnale alla comunità. Impegnati in un servizio mirato di osservazione, nel corso delle ultime 48 ore, allo scopo di prevenire i furti su auto in sosta, sono intervenuti nei confronti di 5 moldavi tutti senza fissa dimora: 3 uomini e una donna, più un altro soggetto di cui sono stati rinvenuti i soli documenti, pregiudicato per reati specifici, intenti a fuggire, con al seguito dei borsoni.

Solo grazie alla decisione ferma e alla professionalità dei militari, dopo un rocambolesco inseguimento a piedi, è stato possibile fermare i soggetti e perquisire sia loro che le adiacenze del canneto lungo le sponde del fiume Cecina, dove avevano trascorso la notte. Qua i carabinieri hanno rinvenuto nella vegetazione il frutto delle scorribande notturne dei ladri.

Fra gli oggetti recuperati ci sono 5 navigatori gps asportati dalle autovetture bmw; 2 navigatori provenienti da auto Volswagen; 2 volanti con comandi asportati dalle Bmw; 6 telecamere posteriori; numerosi strumenti atti allo scasso; un computer, uno scanner e cellulari probabilmente utilizzati per la commissione dei furti del materiale rinvenuto. 

Valore stimato del materiale sequestrato: 50mila euro circa. Tutto il materiale era già stato perfettamente ricondizionato e confezionato con una speciale plastica protettiva, per la successiva ricettazione, probabilmente nei paesi dell’Est Europa.

Per i tre malviventi - del '90, del '91 e  del '96 - è stato disposto subito dal magistrato il fermo per il reato di ricettazione in concorso, insieme alla donna (del '55) e al titolare del passaporto (del '93) figlio della donna, che però non era presente al momento del fermo, entrambi denunciati in stato di libertà.

Sono in corso delicati accertamenti tecnici incrociati, per permettere l’individuazione dei legittimi proprietari, non essendo assolutamente possibile desumerne direttamente la provenienza dai semplici codici identificativi apposti sul materiale sequestrato