Attualità

Un lavoro per le persone svantaggiate

È l’obiettivo del progetto S.a.l.v.e. rivolto alla popolazione disoccupata e inoccupata in carico ai Servizi Sociali delle Valli Etrusche

La Società della Salute Valli Etrusche ha presentato nella Casa della Salute di Donoratico le attività di avvio del progetto “S.a.l.v.e.” (Servizio di Accompagnamento al Lavoro per persone svantaggiate delle Valli Etrusche) della durata di 2 anni, finanziato con oltre 360mila euro dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, rivolto alla popolazione disoccupata e inoccupata in carico ai Servizi Sociali dei 16 Comuni del territorio delle Valli Etrusche.

“La Società della Salute Valli Etrusche – ha spiegato la direttrice SdS Laura Brizzi – dopo aver individuato i partner esecutori e gestito il tavolo di co-progettazione, ha avviato adesso la fase di selezione dei beneficiari. Per ognuno dei 45 utenti previsti verrà predisposto un progetto individualizzato a cui seguiranno attività di orientamento, formazione e tirocinio con indennità. Per permettere la frequenza del tirocinio saranno previste anche azioni a sostegno dei candidati che debbano accudire bambini o anziani. Gli enti coinvolti nella realizzazione sono Cuore Liburnia Sociale, Nuovo Futuro, Con Voi, Coob con le consorziate Nuova Giovanile e Arnera, cooperative sociali e l’agenzia formativa Centro Studi L’Arca, tutte realtà del territorio da anni impiegate in questo tipo di servizi. Questo progetto deve essere considerato come un vero e proprio punto di partenza per l’azione progettuale che la SdS metterà in campo a partire dall’autunno 2023 per il progetto Servizio Integrato Inclusione e Lavoro (Siil) indicato dalla Dgrt 544 del 15 maggio 2023 che prevede la costituzione del tavolo regionale della rete per la protezione ed inclusione sociale. In ciascuna Zona /SDS dovrà infatti partire un servizio permanente, riconoscibile ed accessibile da parte dei cittadini, con personale dedicato, volto principalmente ai processi d’inclusione e lavoro che possa essere riferimento unico e stimolo per tutta la rete dei servizi”.

“È fondamentale – ha aggiunto la presidente Sds Sandra Scarpellini – che la nostra realtà faccia sintesi di tutte le importanti esperienze e progettualita che al momento sono presenti finanziate da soggetti pubblici come Regione, Provincia ed altre istituzioni. Darsi un metodo integrato potrà aiutare a raggiungere un numero crescente di persone che beneficeranno di un accompagnamento al lavoro personalizzato e quindi con maggiori probabilità di reinserimento nel tessuto professionale e sociale”.