Spettacoli

A teatro, contro le storture del potere

​Roberto Latini, che ha ricevuto il premio Ubu come migliore attore italiano, apre la stagione 2015 di Armunia con il suo 'Ubu roi' di Alfred Jarry

Roberto Latini, recentemente insignito del prestigioso premio Ubu quale migliore attore italiano, apre la stagione 2015 di Armunia con il suo Ubu roi di Alfred Jarry. L'appuntamento è per domenica 18 gennaio ore 17,15 nella tensostruttura di castello Pasquini,a Castiglioncello.
Lo spettacolo, fiabesco e drammatico, allegorico e crudelmente realistico insieme, realizzato con Fortebraccio Teatro, è reduce da una fortunata tounée all’estero che lo ha portato anche in Cina.
Il testo di Jarry, per la sua modernità si presta a infinite elaborazioni e adattamenti, e al suo apparire, nel Dicembre del 1896 al Théâtre de l’Œuvre di Parigi, segnò un momento di forte rottura con il teatro borghese.
La vicenda ruota attorno a Père Ubu, ufficiale dei Dragoni e Conte di Sandomir, favorito del Re Venceslao. Accanto a lui la moglie, che Latini sceglie di portare in scena vestita di una comica, assurda bruttezza, un modo per mostrare la meschinità delle sue mire egoistiche che la spingono a convincere l’assurdo marito affinché detronizzi il legittimo sovrano. Ubu ordisce così un inganno per impadronirsi del regno, e una volta conquistato il potere, si rivela sovrano avido e sanguinario e dovrà guardarsi dal desiderio di vendetta del Principe Bugrelao, figlio di Venceslao. Il tutto si svolge in uno strano mondo sospeso, che se non esiste, in omaggio ai principi della patafisica, ovvero la scienza delle soluzioni immaginarie, appositamente inventata da Jarry per spostare l’ottica del teatro e iniziare una vera e propria rivoluzione.
L’autore non si scaglia soltanto contro la crudeltà del potere, ma anche e soprattutto contro la sua grossolanità e la sua superficialità. Latini interviene sul testo originale, e lo adatta alle storture della società contemporanea, evidenziandone i limiti intellettuali e l'incapacità a rovesciare un sistema, aprendo una finestra sull’assurdità esistenziale e politica della nostra società. 
Ubu Roi è ormai un classico del teatro mondiale, come Edipo o Amleto, capace cioè di superare se stesso e mettersi a disposizione dell'occasione teatro che ogni appuntamento scenico rappresenta.
“Per me, da Jarry inizia il Teatro contemporaneo - afferma Latini - Mentre ci si affannava a ricomporre tutte le sfumature del Teatro borghese, Jarry è riuscito a ricondurci al Teatro, proponendo delle figure e una modalità di relazione tra testo e scena assolutamente contemporanei. Ubu apre la strada al Teatro del Novecento".
L’adattamento e la regia sono di Roberto Latini, le musiche e i suoni di Gianluca Misiti, la scena di Luca Baldini, i costumi di Marion D’Amburgo, le luci e la direzione tecnica di Max Mugnai. In scena oltre allo stesso Roberto Latini ci sono Savino Paparella, Ciro Masella, Sebastian Barbalan, Marco Jackson Vergani, Lorenzo Berti, Guido Feruglio, Fabio Bellitti.