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Attualità martedì 22 maggio 2018 ore 16:00

Volterra, l'ultima città rimasta senza treno

Foto di Edoardo Govoni dal sito ferroviedismesse.com
Foto di Edoardo Govoni dal sito ferroviedismesse.com

Una riflessione che prende spunto da un post del sindaco Buselli che cita Matera e fa ripensare al progetto di Macelloni di una metropolitana leggera



VOLTERRA — Matera è Capitale europea della Cultura 2019 ed è conosciuta in Italia per essere l’unico capoluogo di provincia senza la stazione delle Ferrovie dello Stato. 

A breve è però prevista la costruzione di una stazione ferroviaria avveniristica, firmata dall’architetto Stefano Boeri per le Ferrovie Appulo Lucane che (mancando le Ferrovie dello Stato) collegano Matera a Bari. L'obiettivo è quello di costruire un edificio che offra servizi e che sia anche valido da un punto di vista architettonico.

Cosa c'entra questo con Volterra? Apparentemente niente se non che il sindaco Marco Buselli, in un suo post su Facebook ha ricordato che: "Un Presidente nazionale di Aci ebbe modo di dire che ci sono due città in Italia non collegate con il treno, Volterra e Matera".

Buselli ha poi aggiunto: "Complimenti alla città di Matera. Colmare questo limite per noi è un obiettivo importante". Attualmente la stazione di riferimento è quella di Saline di Volterra, collegata con Cecina.

Nella storia di Volterra per ben 46 anni la città sul Colle è stata servita da un servizio ferroviario. Le locomotive vi si sono arrampicate, partendo da Saline, dal 1912 al 1958. 

La necessità di costruire una ferrovia era impellente per impedire l’isolamento economico di Volterra. Decisivi nella realizzazione del progetto furono l’amministrazione comunale di Volterra e il principe Piero Ginori Conti. La scelta divenne operativa nel 1908 e il prolungamento della ferrovia da Saline a Volterra venne inaugurato il 15 settembre 1912, 106 anni fa.

La cremagliera funzionava con un sistema misto con trazione a vapore, consentendo una velocità massima di 15 km/h nel tratto a dentiera e di 40 km/h nel tratto normale. La linea venne a costare molto più del preventivato e furono anche i costi di gestione elevati a porre fine al funzionamento, nel 1958.

Se ne riparla oggi perché è chiaro obiettivo dell'amministrazione ripristinare questo servizio.

Ma di ferrovie immaginate e immaginarie ce ne sono diverse anche nei territori limitrofi. Il sindaco di Peccioli Renzo Macelloni dall'inizio di questo secolo sponsorizza e rilancia l'idea di una metropolitana leggera che parta da Pontedera, passi da Peccioli e dai centri della Valdera per giungere fino a Volterra. Un'idea rilanciata giusto un anno e mezzo fa e che lo stesso sindaco Buselli aveva approvato e sostenuto.

"Rispetto ai tempi che furono, abbiamo generalmente perso per strada la capacità di pensare in grande" disse a novembre 2016 lo stesso Buselli. Pensare in grande ma in fondo pensare a un servizio, quello del trasporto sui binari, che era già molto efficiente e funzionale nel secolo scorso e che man mano che il trasporto su gomma si è evoluto è andato invece ridimensionandosi. Dopo la seconda guerra mondiale per esempio la ferrovia Pontedera Lucca non è stata ripristinata.

La città della Vespa, in un ipotetico scenario sarebbe il trait d'union di diverse città e territori: potrebbe essere infatti direttamente collegata oltre che a Firenze e Pisa, anche a Livorno, Lucca e Volterra.

Chissà che in un mondo che, giocoforza, deve puntare sulle energie pulite e la riduzione delle emissioni accanto alla nascita di auto sempre meno inquinanti non veda nascere o rinascere collegamenti tra città e territori che, proprio senza questi collegamenti, sono più lontane di quanto non siano davvero. 

René Pierotti
© Riproduzione riservata


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