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Attualità lunedì 13 luglio 2015 ore 18:40

Smith resta aperta: lavoratori approvano il piano

Con 123 sì, 30 no e una scheda nulla l'assemblea dei dipendenti ha dato mandato ai sindacati per l'incontro del 17 con l'amministratore delegato



VOLTERRA — E' durata quasi 3 ore l'assemblea cruciale dei lavoratori della Smith Bits di Saline di Volterra che questa mattina, 13 luglio, hanno votato, con una scheda a scrutinio segreto, l'accordo fra l'azienda e i sindacati per il salvataggio della fabbrica.

I voti favorevoli sono stati 123, 30 i contrari e una scheda nulla. L'assemblea ha così dato il mandato alle rappresentanze sindacali per andare a sottoscrivere un accordo con l'azienda, per la quale arriverà l'amministratore delegato Giuseppe Muzzi, all'incontro previsto per venerdì 17 in Provincia a Pisa. Accordo che sarà siglato sulla base di quanto raggiunto negli incontri scorsi al tavolo delle trattative: una maggiore rotazione dei lavoratori (oltre ai 78 previsti inizialmente lavoreranno altri 20-25 dipendenti a rotazione) e una buonauscita che sale da 40mila a 50mila euro se accettata entro il 31 agosto (poi andrà a scalare).

Una decisione non facile, sofferta e dura per i lavoratori in lotta dal 27 aprile quando era stata annunciata la chiusura della fabbrica di scalpelli. Dipendenti che hanno anche discusso sulla bontà dell'accordo, ma alla fine hanno votato quella che era forse l'unica decisione possibile. Dentro ci saranno circa 100 lavoratori, per altri 15 la possibilità della pensione. Gli altri, circa un'ottantina, adesso dipendono anche dal tavolo fra Eni, Enel e Schlumberger che dovrebbe aprire nuove possibilità di occupazione, secondo quanto proposto da Rossi. Le liste di chi rimarrà dovrebbero essere rese note venerdì, ma chi lavorava alla linee produttive che si sa già che chiuderanno, sa che il suo destino è segnato.

"Sulla base di quanto raggiunto negli ultimi incontri andremo al tavolo con l'azienda - commenta Luciano Soldi la Rsu dello stabilimento di via Traversa - questa è comunque una base di partenza, sperando che le cose possano migliorare sia il 17 in sede di confronto, ma soprattutto al tavolo governativo che se fosse passato il 'no' sarebbe stato negato".

"Con l’assemblea si conclude il difficile confronto aperto con l’azienda il 27 aprile - spiega l'altra Rsu Andrea Pagni - Ripercorrendo i passaggi si può dire che fin da subito ci siamo trovati di fronte un percorso tutto in salita: avevamo sul tavolo della discussione 193 licenziamenti da salvare entro 75 giorni previsti per legge". Una vertenza non facile, come aggiunge Pagni "i confronti sia sindacali che istituzionali sono stati vicini alla rottura: l’insediamento di un presidio e il blocco delle merci in entrata e in uscita hanno prodotto tensioni enormi con la direzione, che non ha saputo che reagire grossolanamente mettendo in libertà i lavoratori".

Il confronto comunque è andato avanti e secondo le rsu è stato ottenuto il miglior risultato possibile rispetto alla situazione di partenza: "volevamo il ritiro della mobilità e il ripristino della cassa integrazione; il primo risultato è arrivato al Mise dove la direzione ha annunciato che il sito produttivo non avrebbe chiuso ed ha accolto la nostra proposta di cassa integrazione e di conseguenza il ritiro della mobilità". "Successivamente siamo andati a verificare le possibilità di buona uscita e di un numero maggiore di lavoratori da aggiungere ai 78 attraverso una rotazione - spiega ancora Pagni ripercorrendo le tappe dal 27 aprile al 13 luglio - Anche in questo caso il confronto è stato duro, l’azienda non voleva rotazione e il suo limite massimo di incentivazione era di 40mila euro. La nostra richiesta economica era più alta e per tutti: sia per i lavoratori dentro che per quelli fuori. Questi punti sono stati discussi e ottenuti, passando a 50mila euro, ma l’azienda si riserva di valutare se concederli anche ai 78 dentro, mentre la rotazione coinvolgerà 20- 25 lavoratori".

"Con queste proposte siamo andati in assemblea e illustrato l’intesa raggiunta con l’azienda, mettendo in evidenza i pro e i contro di un voto favorevole e contrario". Ora che l'esito è stato favorevole "continua il confronto sindacale con la direzione e soprattutto rimane aperto il tavolo ministeriale convocato da Rossi su il coinvolgimento di Eni e Enel"

"Il voto negativo - spiega ancora la rsu - avrebbe portato l’azienda a decidere tra il continuare ad andare avanti in maniera unilaterale, senza accordo sindacale (pagando all’inps un contributo più alto per mancanza di accordo) oppure ritornare al punto di partenza chiudendo il sito, e questo era un rischio che nessuno poteva assumersi di correre; ma il tavolo del confronto sarebbe comunque saltato e con esso i risultati raggiunti, arrecando un enorme danno ai lavoratori; non ci sarebbe più stata la buona uscita a danno di tutti, togliendo a chi è vicino alla pensione di accederci, ma penalizzando soprattutto quei lavoratori giovani che potrebbero aprirsi una attività". "Sarebbe saltato anche il tavolo con Eni e Enel: il governatore Rossi di fronte ad una bocciatura e la perdita del sito produttivo, non avrebbe continuato a spendersi per la nostra causa - aggiunge Pagni - e avremmo dato l’alibi a Schlumberger di ritirarsi dal confronto istituzionale".

"I lavoratori col loro voto hanno dimostrato senso di responsabilità e di apprezzamento per lo sforzo profuso da tutti noi, seppur con qualche cenno di rammarico e di pessimismo - commenta la Rsu l'esito del voto in assemblea alla quale hanno partecipato i Segretari provinciale e regionale della Fiom Franchi e Braccini e quello provinciale della Fim Garzotto - Ottenere quel che tutti noi volevamo era impossibile, altrimenti non discutevamo di chiusura, ma la classica frase 'si poteva fare di più' in questo caso non vale: fare di più rispetto a questo era impossibile, la direzione avrebbe rotto le trattative con tutti i rischi appena accennati".

"Non lo considero certo un accordo esaltante, ma il meglio che si poteva fare, se si tiene di conto che si partiva da una richiesta di chiusura - aggiunge Pagni - Abbiamo speso energie enormi in questi mesi, e se siamo arrivati a questo punto lo si deve alla tenacia dei lavoratori e dei nostri sindacati, che non ci hanno abbandonato un solo minuto, dedicandosi quasi esclusivamente a noi".

"D’ora in avanti - conclude - un ruolo fondamentale l’hanno le istituzioni nel perseverare nel confronto con i soggetti di Enel, Eni e Schlumberger, al fine di ridare opportunità di impiego alle persone che rimangono fuori, come promesso in più occasioni dal presidente Rossi".

Alessandra Siotto
© Riproduzione riservata


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