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Attualità venerdì 01 agosto 2014 ore 15:24

Ingiunzioni fiscali sul contributo di bonifica

Chi non ha pagato ora dovrà farlo: i chiarimenti del Comitato No Consorzi di Bonifica che prosegue la sua battaglia legale contro una tassa giudicata illegittima



ALTA VAL DI CECINA — "In questi giorni stanno arrivando migliaia di ingiunzioni di pagamento da parte della concessionaria SEPI di Pisa al fine di recuperare il tributo non pagato da quei cittadini che non facendo ricorso, nonostante la nostra opera di persuasione a resistere, hanno fatto acquiescenza agli avvisi di pagamento". A parlare è il Comitato No Bonifica che fa sapere come siano in arrivo ingiunzioni di pagamento per il contributo di bonifica ai cittadini dell'Alta Val di Cecina che devono essere corrisposte.
"A questi cittadini - spiega l'avvocato Nuti per conto del Comitato -  non rimane che pagare le somme ingiunte, pena l’esecuzione esattoriale sui loro beni personali". "L’unica chance una volta pagato - aggiunge - è sperare in una istanza di rimborso, qualora in futuro si accerti la illegittimità della tassa, a fronte di precise indagini dell’autorità competente,  sollecitate dal Comitato e da alcuni cittadini".
La illegittimità della tassa, secondo il Comitato, "potrebbe emergere da una attenta valutazione degli atti e comportamenti dell’Unione Montana Alta Val di Cecina che, come più volte denunciato dal Comitato, manifestano profili di illiceità per l’assenza di asserite ed indimostrate attività di manutenzione a giustificazione del presupposto impositivo".

Il Comitato chiarisce che "dopo la costituzione del nuovo Consorzio n.5 Costa Toscana, secondo la nuova legge Regionale di riordino 79/2012,  le funzioni di bonifica del Comprensorio n.29 non sono più gestite dall'Unione Montana Alta Val di Cecina, alla quale in via transitoria è rimasta la riscossione dei contributi di bonifica fino all’anno 2012 compreso". E gli avvisi che stanno arrivando in questi giorni fanno riferimento al periodo precedente la costituzione del Consorzio.

Sin dagli avvisi di pagamento per il 2008 e fino al 2011, il Comitato ha promosso a mezzo dell’avvocato Flavio Nuti con studio in Volterra, oltre 300 opposizioni, sia singole che collettive, ad altrettanti avvisi di pagamento inviati a mezzo raccomandata. "La commissione tributaria di Pisa - spiega il Comitato - ha accolto tutti i ricorsi da noi presentati ai quali la Unione Montana ha interposto appello". La Commissione Regionale di Firenze, competente per il secondo grado di giudizio ha messo alcune prime sentenze favorevoli all’Unione, contro le quali il Comitato intende ricorrere in Cassazione. Tuttavia il Comitato spiega che "attualmente la Commissione, con numerose sentenze del mese di luglio ( sez. 1 e sez 9) ha respinto l’Appello dell’Unione Montana confermando la statuizione di primo grado favorevole ai cittadini".
Sono un centinaio ad oggi gli avvisi di pagamento annullati; per il Comitato si tratta di una "evidente conferma che quanto denunciato circa la mancata realizzazione di opere di bonifica e di manutenzione idraulica erano e sono fondate". "Nessun beneficio - scrivono - è stato arrecato agli immobili di proprietà dei cittadini ricorrenti, tale da giustificare il contributo di bonifica e l’assenza di opere di manutenzione si è resa più evidente a causa delle recenti piogge che hanno determinato straripamenti e allagamenti anche negli abitati di Saline di Volterra fino alla foce del Cecina".

"A conferma che l’Unione Montana non ha correttamente operato in tutta la questione delle funzioni di bonifica - spiegano - c'è il fatto che con la recente delibera della giunta, l’ente ha ritenuto di non proseguire negli appelli, rinunciando a circa 67 impugnazioni, in quanto si è accorta di avere speso per la difesa legale fra primo e secondo grado, molto di più di quello che avrebbe recuperato con il contenzioso". Secondo le cifre del Comitato, "le spese legali a carico dell'Unione ammonterebbero a 150mila euro,  a fronte di circa 35mila euro di avvisi di pagamento emessi ed impugnati". Per il Comitato si tratta di una "enormità che non trova giustificazione qualora andasse al vaglio della Corte dei Conti che sicuramente avrebbe da ridire sull’uso del denaro pubblico così mal speso".

Il Comitato conclude "invitando i cittadini a non pagare ed a fare ricorso contro gli avvisi di pagamento per l’anno 2012 già inviati circa un mese fa (primo avviso) anch’essi del tutto illegittimi".

Fonte: COMITATO NO CONSORZI DI BONIFICA


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