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Attualità sabato 04 luglio 2015 ore 16:25

Una accoglienza diffusa per 4mila migranti

Il presidente Rossi al Meeting Antirazzista: " non sarà un percorso facile ma serve tanta intelligenza per evitare che nascano conflitti"



CECINA — "La Toscana è stata in grado, secondo il modello di accoglienza diffusa di piccole comunità, accoglienza che vogliamo umana verso chi arriva, ma anche verso chi accoglie, di ospitare in tutto 4mila richiedenti asilo e in una settimana siamo riusciti ad accogliere mille persone". Ha esordito così il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, ospite ieri sera del Meeting internazionale Antirazzista dell'Arci, in corso a Cecina Mare dal primo al 5 luglio.

Il governatore è stato accolto da una nutrita platea: c'erano, oltre ai cittadini, ai volontari  e ai dirigenti dell'Arci, il neo consigliere regionale Francesco Gazzetti, il sindaco di Cecina Samuele Lippi e l'assessore Salvini, l'onorevole Susanna Cenni, il sindaco di Prato e anche 40 profughi che l'Arci ha accolto nella Bassa Valdicecina. 

Nel suo saluto il presidente dell'Arci Toscana Gianluca Mengozzi ha ricordato che "il Meeting internazionale antirazzista c'è da 21 anni e ancora dopo tutto questo tempo c'è la necessità di trovarsi per decidere insieme quali sono le politiche di contrasto al razzismo che nel 2015 parla di ruspe, aggressioni, cattiveria, disumanità che la nostra associazione contrasta con impegni già da tanti anni".

Tanti i temi toccati dal governatore, dai campi rom alla politica delle ruspe, dalla corruzione nella pubblica amministrazione, dalle riforme fino al ruolo dei partiti e alla moralità della politica. Ma centrale è stato il tema dell'immigrazione, a partire dal modello toscano dell'accoglienza: "un grande centro suscita all'interno tensioni, come dicono anche le stesse forze dell'ordine, rispetto a flussi simili non si possono mettere in campo modelli di concentrazione". "Il nostro modello è nato nel 2011 con uno scontro con Maroni - ha spiegato il presidente - allora dicemmo 'noi accogliamo, ma vogliamo accogliere a modo nostro'; lui voleva fare un grosso campo a Coltano e ci fu una rivolta e proporremmo piccoli centri accogliendo in una settimana 600 persone con la primavera araba, tunisini e poi libici. Ha funzionato l'accoglienza diffusa e funziona ancora".

Rossi ha fornito anche i numeri dell'accoglienza in Toscana "le presenze sono 4mila in totale, numeri che non avevamo mai avuto finora, ma non mi pare che la cosa stia suscitando particolari clamori o reazioni". "Fino a lunedì - ha aggiunto - dovrebbero arrivare altri 200 profughi  e molti sono i Comuni che hanno accolto; adesso che anche Cecina ha l'accoglienza, ci sono ancora 145 territori che non hanno ancora fatto accoglienza; se su 145 Comuni, almeno 130 daranno la disponibilità ad accogliere mediamente 10-15 persone, riusciamo con queste disponibilità a coprire l'accoglienza fino all'autunno".

Per il governatore il problema è diverso e tutto politico "perchè nel 2011 e nel 2014 questi flussi migratori non esplosero come problema?" "Nel 2014 il numero non è molto diverso da quello attuale perchè i profughi erano 140-160mila e ora non è molto diverso, ma allora non è che si è fatto tutto questo clamore, forse perchè quest'anno c'erano le elezioni e si voleva strumentalizzare il tema?"

Entra nel merito del futuro dei migranti accolti il presidente e spiega la sua proposta di rilascio di permessi umanitari, dati i tempi lunghi delle procedure. "Nel 2011 fu trovata una soluzione - ha illustrato - quella di rilasciare i permessi di soggiorno umanitari, in base alla legge Turco Napolitano (Testo Unico Immigrazione ndr) che fa riferimento all'articolo 17 della convenzione di Dublino. Questi permessi di soggiorno danno la possibilità, se basati sui ricongiungimenti familiari, di spostarsi in tutta Europa". 

"Anche la distinzione fra profughi e immigrati economici è difficilissima da attuarsi - ha aggiunto - abbiamo tempi di rilascio che sono imparagonabili rispetto a quelli della Germania: il Prefetto di Firenze mi diceva che dei loro mille hanno 15 colloqui il giorno. Una parte diventano profughi, come gli eritrei, perchè vengono da guerre o dittature, ma una parte che ha avuto un primo rifiuto, ha la possibilità di fare ricorso, il che vuol dire che stazionano un anno. Questi si ipotizza che siano migranti economici e ci sarebbe da discutere se fuggire da una situazione di fame e disperazione non sia come fuggire da una guerra dove sono negati i diritti umani".

Non ha dubbi il governatore: é una sfida che non è semplice, ma l'accoglienza va portata avanti secondo il modello toscano. "Non dobbiamo dare l'impressione che noi siamo contenti, siamo di fronte ad un problema di non facile gestione - ha detto - non sarà un percorso facile perchè il confronto fra culture diverse, l'accoglienza non sono fatti semplici e bisogna mettere in campo tanta intelligenza per evitare che da questi fatti con cui ci dobbiamo confrontare nascano conflitti".

Rossi ha ribadito più volte che sul tema "prevale l'ideologia di rimandarli a casa loro, ma ammesso anche che si possa fare, noi bisogna avere un rapporto, dei contatti con i Paesi a cui si pensa si rispedire questi migranti". "Bisogna dialogare con le altre comunità - ha proseguito - E' chiaro che bisogna intervenire in questi Paesi per combattere questo esodo, anche per loro perchè se ne vanno i migliori. Perchè queste persone fuggono? Cosa aspetta l'occidente ad intervenire, a fermare l'Isis e a lavorare per lo sviluppo?"

"In tutta questa situazione il rassimo avanza e dilaga - ha dichiarato il presidente - senza che non ci sia indignazione da parte di intelluttuali, di politici, del mondo della cultura e questo mi crea amarezza. "Contro il razzismo - ha aggiunto - bisogna reagire con durezza, chiamare a raccolta  il mondo democratico, anche della cultura e dei media. Intervenga anche la magistratura di fronte a insulti razzisti e violenti, come quelli fatti sui social a me e alla famiglia rom che abita sotto casa mia con cui ho fatto la famosa foto".

Per Rossi vengono alimentati "ancora una volta sentimenti di razzismo e di ripudio del diverso", ma invece "bisogna fare leva sui nostri valori più alti, rifarsi alla nostra storia migliore, alle battaglie dell'Europa e ai diritti che abbiamo acquisito".

Dal Meeting di Cecina è arrivata anche la proposta di creare gli Stati generali dell'immigrazione in Toscana. "Sono d'accordo - ha detto il presidente - con questa idea dell'Arci e ho subito due temi : va riconosciuto al 10 per cento della popolazione toscana, cioè gli stranieri, il diritto, ancorché graduato, di partecipare al voto perchè contribuiscono alla ricchezza del Paese; inoltre si adotti la legge sullo ius soli, sarebbe un modo per fare un passo in più, ma di queste cose, purtroppo, se ne parla solo in campagna elettorale e non quando si governa".

Alessandra Siotto
© Riproduzione riservata


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