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Attualità lunedì 27 aprile 2015 ore 07:00

Tirrenica: una mozione per dire no al pedaggio

Immagine di repertorio

La presenta il consigliere Piani di Ipc per chiedere che sia eliminato il pagamento dei 60 centesimi del casello autostradale Vada-Rosignano



COLLI MARITTIMI PISANI — "Definito inutile e inattuabile il progetto SAT di convertire la pubblica e gratuita variante Aurelia in autostrada privata e a pagamento, siamo curiosi di vedere chi avrà ancora il coraggio di non accogliere con favore la proposta del Coordinamento Territoriale Nosat di revocare il pedaggio di Rosignano di 60 centesimi per una tratta di autostrada che non c’è". A lanciare la sfida è Alessandro Lucibello Piani consigliere comunale di Insieme per Cambiare che ha presentato una  mozione al consiglio dell'Unione dei Colli Marittimi Pisani per chiedere di rimuovere la barriera di pagamento del pedaggio all'altezza di Vada. 
Nel documento, che sarà discusso il prossimo 30 aprile, si fa riferimento al fatto che è stato il Consiglio Regionale Toscano, all’unanimità, a lanciare la proposta approvando la mozione 930/2014 in cui si legge "di attivarsi immediatamente, qualora dovessero essere adottate dal Governo soluzioni alternative al completamento dell’autostrada A12, per far rimuovere la barriera di pagamento del pedaggio all’altezza di Vada".
Secondo Piani "oggi è certo che l’autostrada non si farà più, ma il balzello è ancora lì, vero e proprio regalo a Sat che colpisce in maniera illegittima non solo i turisti e i cittadini residenti fuori dalla bassa val di Cecina, ma anche i presunti esentati che devono pagare il canone annuale al telepass per poter aver diritto ad un esenzione di un pedaggio per usufruire di un servizio che non esiste".
"Ci auguriamo che la mozione sia approvata dal consiglio dell'Unione come anche da tanti altri Consigli Comunali dei territorio coinvolti dal progetto- scrive Piani - anche i candidati per le prossime regionali si dovranno esporre con chiarezza sul tema ricordando che devono lavorare nell’interesse dei cittadini senza doppi giochi o mantra come quelli sentiti affermare fino a ieri per cui trasformare la variante Aurelia in autostrada serviva alla sviluppo del territorio".  "Oggi non siamo più soli ad affermare che il progetto non aveva e non ha senso - aggiunge e lo stop definitivo annunciato dalla stessa SAT conferma quanto da noi sempre affermato: il progetto Sat, al di la delle critiche meramente ideologiche, non è assolutamente sostenibile economicamente, quindi non ha senso".


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