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Attualità venerdì 18 agosto 2017 ore 08:20

"Immobilismo sanitario cecinese, dateci i dati"

L'ospedale di Cecina

L'incontro fra i sindaci e la dirigente Asl, sui progetti per la realizzazione di una sala di emodinamica, ha lasciato perplessi i Movimenti Civici



CECINA — A spaventare i sindaci e non solo è lo studio di fattibilità portato avanti dalla Asl per la Toscana Nord Ovest, finalizzato a capire dove realizzare una sala emodinamica a Sud di Livorno. Lo studio indicherebbe Piombino, ma già mercoledì la dirigente Asl Maria Teresa De Laurentis, incontrando i primi cittadini della Bassa Val di Cecina, ha rassicurato sul fatto che ogni scelta futura sarà condivisa con il territorio.

La riunione, tuttavia, benché convocata d'urgenza e a porte aperte dal sindaco cecinese Samuele Lippi, ha lasciato più dubbi che certezze.

Fra i più perplessi il dottor Alessandro Lucibello Piani, rappresentante dei Movimenti civici della Bassa Val di Cecina. Riportiamo, qui di seguito, le sue considerazioni.

Se qualcuno é riuscito a uscire sereno dalla conferenza dei sindaci sul tema della sala di emodinamica lo invito a fare alcune semplici riflessioni partendo dalle dichiarazioni del Direttore Generale De Lauretis.

L’annuncio dell’assessore regionale Saccardi di voler procedere con uno studio preliminare per aprire una sala di emodinamica a Piombino, dichiarazione corretta dal sindaco di Cecina Lippi nella volontà di procedere ad una verifica che coinvolga tutto il nostro territorio, fa emergere che ad oggi la Asl non ha intrapreso alcuna azione concreta ed efficace per ridurre nel nostro territorio i rischi da malattie cardiovascolari. Siamo ancora fermi a delle semplici ipotesi preliminari.

Ricordo inoltre che nel 2011 fu la stessa Asl, impegnata nella riforma per “intensità di cure”, a bocciare ogni ipotesi di una sala di emodinamica a Cecina affermando che era sufficiente procedere con la telecardiologia e il telemonitoraggio diretto dall’ambulanza alla sala di emodinamica. Che fine hanno fatto queste promesse?

Nelle relazioni annuali della Asl della provincia di Livorno datate 2014, 2015 e 2016 viene ripetutamente evidenziata un eccedenza di mortalità per infarto e si accenna ad una sostanziale modifica organizzativa della gestione dell’infarto miocardico avvenuta tra il 2010 e il 2013 con la costruzione di una rete d’emergenza. Nelle stesse pagine si rimanda ogni valutazione ad un analisi della mortalità con i nuovi dati. Sono passati 6 anni dalla riorganizzazione e nessun dato viene reso pubblico, perché?

Imbarazza anche la conferma che la fusione degli ospedali di Cecina e Piombino sia solo un annuncio privo di un progetto, Lippi stesso ha chiarito che solo dopo l’approvazione del Pal, che continua a slittare, si inizierà a costruire questo progetto.

Ora che è confermato che il progetto non esiste siamo curiosi di sapere su che base i sindaci avrebbero approvato la fusione degli ospedali di Cecina e Piombino.

Curiosa anche l'affermazione della De Lauretis in merito alla difficoltà nel reperire radiologi per poter far lavorare a pieno ritmo le apparecchiature degli ospedali e ridurre così le liste d’attesa. Dichiara che c'è carenza e non si trovano sul mercato, peccato però che gli ambulatori privati aperti a pochi metri dagli ospedali non sembrano avere questo problema, forse la questione dipende dall’offerta economica poco concorrenziale da parte della Asl?

La conclusione é che sul tema ospedale e salute siamo ancora ad un nulla di fatto, a Cecina l’unica certezza sono stati i tagli decisi dalla Regione e nessun progetto efficace é stato costruito in questi anni di continui annunci di riforme della sanità toscana conclusa con la nascita della super mega Asl Toscana sud, un mostro che ad oggi ha profitto solo burocrazia. Nella migliore delle ipotesi tutto è fermo a come era anni fa e i dati sulle cause di mortalità restano chiusi in qualche cassetto.

Ci auguriamo che tra gli obbiettivi del mandato ricevuto dal Presidente Rossi la Direttrice De Lauretis non abbia solo quello dei tagli al nostro ospedale e renda subito pubblici, ad esempio, le tempistiche degli interventi del 118 neo casi di infarto anche grazie alla pressione dei sindaci e dei comitati attivi sul territorio.


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