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Attualità martedì 03 febbraio 2015 ore 18:25

Caso Paradù: la Cgil chiede tempi brevi

Immagine di repertorio

La struttura è ancora sotto sequestro: "ci auguriamo che ci siano le condizioni necessarie affinché il villaggio possa riprendere al più presto la propria attività"



CASTAGNETO CARDUCCI — "Sembra lontano il 3 dicembre 2014, quando a seguito del sequestro preventivo, su provvedimento del Tribunale di Livorno, che aveva coinvolto il Villaggio turistico Paradù, di proprietà della Medonoratico srl, come organizzazione sindacale siamo stati contattati dall’azienda e dai nostri iscritti, ai quali era stata comunicata verbalmente l’intenzione di procedere al loro licenziamento, dovuto all’impossibilità di proseguire qualsiasi tipo di lavoro all’interno del villaggio". Così Giordano Fioretti della segreteria Filcams Cgil della provincia di Livorno interviene sulla vicenda e spiega che è stato tentato di tutto "per scongiurare la perdita dei posti di lavoro compresa la cassa integrazione in deroga".

L’azienda ha dovuto procedere al licenziamento di tutto il personale operativo poichè, spiegano dal sindacato, non è stata concessa la cassa integrazione in deroga. Per i lavoratori l'unica orma di sostegno al reddito era dunque il ricorso alla prestazione di disoccupazione erogata dall’Inps (Aspi e/o mini Aspi). "Abbiamo sottoscritto un accordo nel quale la proprietà Medonoratico - illustra Fioretti - si è impegnata a riassumere tutto il personale in forza in quel momento, riconoscendo loro l’assoluta precedenza nella riassunzione raddoppiando il termine di legge, non appena sia operato il dissequestro".

Il segretario generale della Filcams Cgil della provincia di Livorno  Franco Franceschini teme che "ulteriori dilazioni mettano a rischio l’intera stagione lavorativa e i posti di lavoro". Il segretario livornese fa poi riferimento al decreto del Tribunale del riesame del 23 gennaio "che non ha riscontrato abusi edilizi e che subordina il dissequestro del villaggio all’avvio di un iter amministrativo atto a sanare le carenze della valutazione di compatibilità ambientale". "Ci auguriamo che ci siano le condizioni necessarie affinché il villaggio possa riprendere al più presto la propria attività - aggiunge Franceschini - confidiamo che tutti i soggetti interessati facciano la loro parte e che sia salvaguardata l’occupazione, non soltanto per i 12 lavoratori licenziati a tempo indeterminato, ma anche per i tantissimi a tempo determinato che attendono con ansia di vedere confermato il loro contratto di lavoro per la stagione 2015". "Per questo motivo- conclude -  la Filcams Cgil auspica una risoluzione in tempi brevissimi della vicenda".


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