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Attualità lunedì 10 luglio 2017 ore 16:30

Ostruito lo sbocco al mare, pesci senza ossigeno

Moria nel Fosso Mozzi alla Mazzanta. I rilievi di Arpat hanno constatato la presenza di alghe e batteri. Lo sbocco a mare risultava ostruito



ROSIGNANO M.MO — Bassa concentrazione di ossigeno ed elevata temperatura dell’acqua, presenza di un tappeto di alghe, di batteri tipici di ambienti eutrofici e di carico organico. Sono in sintesi i risultati analitici forniti dal laboratorio a seguito dei campionamenti effettuati da Arpat sul Fosso Mozzo lungo via della Forestale a La Mazzanta (Vada).

Le analisi confermano in sostanza quanto evidenziato dall’Ufficio Ambiente del Comune di Rosignano Marittimo, che ha effettuato un sopralluogo congiunto con la Polizia Provinciale mercoledì 5 luglio, a seguito delle segnalazioni di una morìa di pesci da parte di esponenti del Movimento 5 Stelle di zona.

L’ufficio comunale ha subito richiesto l’intervento di Arpat, che ha inviato i suoi tecnici il giorno stesso. Durate il sopralluogo di Arpat è stata rilevata la presenza “di acque stagnanti e putrescenti, che lasciavano presupporre un fenomeno di eutrofizzazione delle acque e quindi di anossia a seguito del quale potrebbe essersi verificata la moria di pesci” recita la nota inviata dal dipartimento Arpat di Livorno al Comune di Rosignano.

E’ stato dunque effettuato il campionamento delle acque del fosso, finalizzato alla ricerca dei parametri chimici (COD, Fosforo totale, Azoto ammoniacale ed Azoto Totale) e della tipizzazione algale.

I tecnici hanno effettuato sul posto con sonda multiparametrica misure dei parametri:

Ossigeno disciolto = 2,9 mg/L - 36 per cento come percentuale di ossigenazione

Temperatura = 27 gradi

Conducibilità = 2770 microS/cm

Lo sbocco a mare del fosso risultava ostruito da un consistente riporto di sabbia. “Si evidenzia la presenza di una barra di foce presso lo sbocco a mare del fosso - prosegue la nota - il ristagno delle acque del fosso crea di conseguenza una proliferazione algale con fenomeni di eutrofizzazione delle acque e conseguente disequilibrio di ossigenazione necessario al mantenimento degli equilibri biotici fluviali".

"Inoltre nell’alveo del Fosso è presente anche una considerevole presenza di poseidonia oceanica in decomposizione che aggrava ulteriormente la situazione di equilibrio dell’ossigeno disciolto. Presumibilmente la moria dei pesci segnalata è da attribuire alle cause sopra citate”.


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